Mediamorphosis è partner della “Fabbrica del Futuro” al Museo del Patrimonio Industriale di Bologna

La Fabbrica del Futuro rappresenta un primo passo verso la costruzione di una conoscenza tecnica condivisa sull’intero territorio regionale.

È con queste parole che Daniele Vacchi, Vice Presidente dell’Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale e Direttore Corporate Communications IMA, ha inaugurato il 13 marzo La Fabbrica del Futuro, il nuovo spazio espositivo all’interno del Museo del Patrimonio Industriale di Bologna.

Simulazione, realtà virtuale, additive manufacturing, automazione industriale e big data: queste le 5 isole tecnologiche presentate dalla Fabbrica del Futuro per raccontare i profondi mutamenti dell’ambiente e dell’assetto produttivo e organizzativo delle fabbriche dell’Emilia Romagna.

Alla realizzazione della mostra hanno contribuito importanti realtà industriali e del mondo delle istituzioni quali Lamborghini, IMA, Philip Morris, NEC, Walvoil, Bonfiglioli, Cineca, Simic, Ansys, Euclide, Ayno, Rockwell Automation, Officine 8K, Università di Bologna, Politecnica, Immelettra e UniFor. Al fianco di queste prestigiose aziende, anche Mediamorphosis che, in veste di Partner ufficiale, ha curato la comunicazione dell’evento e la grafica della mostra.

Perché il futuro sia realizzabile, è importante il contributo di tutti. Questa responsabilità condivisa ha dato il suo primo frutto con la realizzazione della Fabbrica del Futuro, che non vuole essere una semplice mostra, ma un nuovo capitolo che amplia il racconto del Museo del Patrimonio Industriale. La Fabbrica del Futuro ha inoltre lo scopo di promuovere la formazione tecnica e rendere le nuove generazioni più consapevoli di quanto il settore industriale sia di fondamentale importanza per l’economia di un territorio che ha sempre trovato nel “fare” la sua massima espressione.

Al panel del mattino, oltre al moderatore Daniele Vacchi, hanno partecipato: Mauro Sirani Fornasini, Presidente dell’Associazione Amici del Museo del Patrimonio Industriale; Roberto Grandi, Presidente dell’Istituzione Bologna Musei; Salvatore Grillo, Dirigente Scolastico dell’Istituto di Istruzione Superiore Aldini Valeriani; Flaviano Celaschi, Professore ordinario di Disegno Industriale dell’Università di Bologna; Marilena Pillati, Vicesindaco della città di Bologna.

Al centro di tutti gli interventi, non l’innovazione, ma la capacità immaginifica dell’uomo all’interno del processo di sviluppo tecnologico. Perché futuro equivale a progettazione e la progettazione vive nel presente.

La Fabbrica del Futuro dovrà quindi essere intesa come uno spazio inclusivo che ha l’obiettivo di proporre alle nuove generazioni una visione del futuro come una questione collettiva, da risolvere insieme. In un domani ormai prossimo, la sfida sarà quella di rendere più sicuri ed efficienti i luoghi di lavoro, e trasformare le fabbriche in spazi aperti, interconnessi con i mercati, le Università e le città.

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